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Come cambia la percezione dei rischi? L’ultimo studio di International SOS

Un livello di rischio complessivo per la forza lavoro ai massimi quinquennali. L’incremento di problemi di salute mentale. Ma anche l’esistenza di una "miopia da Covid" che, puntando l’attenzione sulla pandemia, induce a trascurare altri fattori di rischio significativi. Queste alcune delle principali evidenze messe in luce dallo studio “Risk Outlook 2021” di International SOS, appena pubblicato, che presenta i risultati di una survey promossa dal provider specializzato in Safety & Security e condotta dalla società di ricerche di mercato Ipsos MORI. L’indagine - effettuata tra il 22 settembre e il 19 ottobre in 99 paesi – ha coinvolto 1.425 professionisti con diverse responsabilità in tema di rischi, compresi 918 responsabili dei viaggi aziendali.

I trend

Non sorprende che circa otto intervistati su dieci ritengano che i rischi per la salute e la sicurezza della forza lavoro siano aumentati nel 2020 toccando i massimi dell’ultimo quinquennio - in particolare per i “dipendenti domestici" (85%) ma anche per i “viaggiatori d'affari" (79 %) –, e che circa il 50% preveda un ulteriore aumento dei rischi nel 2021. Per i viaggiatori d'affari, in particolare, queste cifre arrivano dopo il minimo del 2018 (47%) e il precedente massimale (72%) registrato in corrispondenza di attacchi terroristici in luoghi precedentemente considerati sicuri. Ora dipendono invece dalla compresenza di tre crisi congiunte legate alla salute pubblica, alle problematiche geopolitiche e all’ambito economico che impatta tutta la forza lavoro e le imprese su scala globale, ed è ulteriormente ampliata da una infodemia estrema, come ha spiegato Francesca Viliani, Director Public Health di International SOS. Che ha aggiunto: «Lo stesso concetto di Duty of Care è cambiato».

La maggior parte degli intervistati ritiene inoltre che le malattie infettive (inclusi Covid-19, Dengue, Ebola, Zika, ecc.) causeranno una diminuzione della produttività dei dipendenti nel prossimo anno, anche a causa di problemi di salute mentale legati all’ansia e all’incertezza sul futuro.

Miopia da Covid

I risultati della survey hanno poi rivelato la diffusa presenza di una “miopia da Covid-19". Se è comprensibile infatti che, a vari livelli, la popolazione e le imprese siano più concentrate sull'applicazione delle precauzioni relative al Covid, va evidenziato come le minacce relative alla sicurezza non siano affatto diminuite, anzi in realtà sono state esacerbate dalla pandemia stessa. Eppure il rischio percepito da tali minacce è diminuito in modo significativo nel 2020: tra gli intervistati responsabili dei viaggiatori d'affari, solo il 30% cita quest’anno le "minacce geopolitiche" come un'area di preoccupazione, rispetto al 52% del 2019. In modo analogo, i tassi di preoccupazione sono diminuiti anno dopo anno per i "disordini civili" (dal 52 al 25%) e le "minacce alla sicurezza" (dal 68 al 32%).

 

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La previsione dei rischi 2021: la TOP 5

·       Le turbolenze ecopolitiche faranno aumentare le tensioni, i disordini civili e la criminalità

·       I team di gestione della crisi ridefiniranno le pratiche del Duty of Care

·       La crescente infodemia estenderà la domanda di fonti di informazioni affidabili e consigli su salute e sicurezza

·       I problemi di salute mentale saranno uno degli ostacoli principali alla produttività dei dipendenti

·       Il focus sul Covid-19 porterà alla sottovalutazione di altri potenziali fattori di rischio, nuovi o già esistenti.