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Da ENAC le linee guida per la ripresa del traffico negli aeroporti

L’Ente nazionale per l’aviazione civile ha emanato e pubblicato lo scorso 18 maggio le “Linee guida per la ripresa del traffico negli aeroporti, a partire dalla Fase 2”.

Presupposto delle Linee Guida – si legge nel documento - è che la gestione del trasporto aereo, sia nella fase dell’emergenza sia in futuro, debba contemperare il prioritario obiettivo della salute di passeggeri, degli equipaggi e degli addetti dell’intera filiera con la salvaguardia delle condizioni operative sostenibili e la praticabilità dei servizi commerciali, oltre a far recuperare confidenza ai passeggeri nel trasporto aereo.

Divise per capitoli, le linee guida prendono in considerazione diversi ambiti: la prevenzione dal virus è ovviamente la prima area evidenziata, con l’allestimento di presidi di controllo sanitario, l’uso delle mascherine, la configurazione degli spazi e la gestione dei flussi di passeggeri nell’ottica del distanziamento, la sostenibilità ambientale, le indicazioni per passeggeri ed equipaggi, l’igienizzazione e la pulizia di spazi e superfici, il trattamento dell’aria nelle aree dei terminal e sugli aeromobili. Seguono la protezione negli scali del flusso di passeggeri e dell’attività degli addetti aeroportuali, con l’utilizzo delle smart technology, i controlli di sicurezza e le operazioni di handling; l’adeguamento delle operazioni in tutti gli ambienti interni ed esterni degli scali, dai parcheggi agli stand, la definizione dei percorsi, delle aree di igienizzazione e dei varchi; ma anche la messa in sicurezza delle attività cargo e dei cantieri e la comunicazione – ritenuta di cruciale importanza -, in coordinamento con le compagnie aeree.

Infine, l’Enac individua nel documento anche alcuni modelli e strumenti per la più efficace protezione di passeggeri e addetti del trasporto aereo che devono essere comunque verificati sul campo e confrontati con le migliori pratiche internazionali, per le operazioni sia a terra che a bordo degli aeromobili. Tra gli altri, sistemi di pre-screening, simulazioni dinamiche per la verifica di eventuali colli di bottiglia nella gestione dei flussi di utenti, training del personale aeroportuale e di altri soggetti che operano negli scali, nonché l’istituzione di un apposito Covid Action Group per coordinare e monitorare le attività messe in campo per la gestione della crisi e nelle fasi successive.

 

 

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